Grazie alla semplicità d'uso, i risponditori interattivi rappresentano uno strumento talmente versatile che, se inseriti in un contesto di cooperative learning, o di peer to peer, consentono agli alunni stessi di avere un feed back immediato in merito alla partecipazione, alla comprensione e all'attenzione.
In questo ambiente formativo abbiamo coinvolto i ragazzi stessi a creare test interattivi rivolti ai compagni. Ad esempio, dopo l'esposizione di un lavoro di gruppo, gli alunni prevedono e predispongono la modalità di verifica.
Evidenti le ricadute sul piano cognitivo, grazie ai processi mentali che si vanno ad attivare. E' come aprire la cassetta degli attrezzi del docente affinché gli studenti apprendano la valenza del processo di valutazione, momento fondante per il successo di un percorso formativo consapevole. Elenchiamo solo alcune abilità trasversali che si sviluppano e si potenziano come ad esempio lo spirito critico, la capacità di analisi e di sintesi, oltre alla comprensione. L'ambiente, così, si trasforma da passivo e centrato sul docente a dinamico, motivante e gratificante in cui tutti gli attori ricoprono un ruolo attivo per creare un clima positivo per l'apprendimento.
Da segnalare come tali dispositivi nel mondo anglossassone siano stati ampiamente valorizzati, mentre nelle nostre aule permane ancora una sorta di pregiudizio in quanto si teme di trasformare la classe in uno studio televisivo di un gioco a premi.
In realtà il rischio è scongiurato se introdotti adeguatamente, e utilizzati con intelligenza, in un ambiente formativo improntato sulla cooperazione attiva tra docenti e studenti e soprattutto se visti come integrativi e non sostitutivi ai tradizionali sistemi di valutazione